Legge 119/2022: Paga più alta ai VFP4 solo quando ci saranno i VFT
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In diversi nostri comunicati, seguiti da quesiti ufficiali indirizzati ai vertici, abbiamo evidenziato le tante problematiche legate al trattamento economico del personale Volontario in Ferma Prefissata (VFP1 e VFP4). In particolare abbiamo più volte segnalato le criticità inerenti compensi quali il Recupero Compensativo, i CFI, i CFG, la tredicesima ed il FESI che di fatto, così come normati da una serie di provvedimenti del Ministero della Difesa, legittimano da anni un vero e proprio sfruttamento lavorativo degli stessi Volontari.
Il SIAM ha segnalato anche come la legge n.119/2022 abbia generato controversie e sperequazioni tra VFP1 e VFI a danno dei VFP4. Infatti l'equiparazione del trattamento economico dei VFP1 a quello previsto per i VFI (dal 1°gennaio 2023) fa sì che i VFP4, sebbene in possesso di una maggiore anzianità assoluta, vadano a percepire un po' meno dei Volontari in Ferma Annuale (VFP1) e Raffermati e dei Volontari in Ferma Iniziale (VFI).
Ma non è tutto. La legge n.119/2022 prevede, tra l'altro, l’allineamento del trattamento economico dei VFP4 a quello più favorevole previsto per i VFT, ma solo a partire dal 1° gennaio 2026. In altre parole, il legislatore ha previsto il riconoscimento di una paga più alta ai VFP1, ai VFI e pure ai futuri VFT, mentre ha deciso che i VFP4, anche se in servizio da più anni rispetto a tutti i volontari anzidetti, continueranno a percepire l’attuale trattamento economico fino al 2026.
Appare dunque evidente come la legge 119/2022 vada in controtendenza con quella che è la logica progressione di trattamento economico in relazione al grado rivestito e all'anzianità di servizio. Pertanto, il SIAM ha scritto al Ministro Crosetto chiedendo un suo intervento presso il Governo ed il Parlamento per una tempestiva correzione normativa che consenta l’incremento della paga dei VFP4, equiparandola fin da ora a quella prevista per i VFT.
Il SIAM continuerà a segnalare tutte quelle condizioni di lavoro e quelle misure economiche che penalizzano i nostri colleghi Volontari in Ferma (VFP1, VFP4, Raffermati, VFI e VFT), affinché l’Amministrazione operi quella revisione delle norme necessaria per tutelare i diritti ed il benessere dei Volontari stessi, ma anche per rendere attrattive le Forze Armate. È infatti nostra opinione che per accrescere il numero di candidature ai concorsi per Volontari in Ferma, banditi dalla nostra Forza Armata, non bastino le campagne pubblicitarie, ma servirebbe ridurre gli anni di precariato e garantire retribuzioni più in linea con il lavoro effettivamente svolto dai Volontari, ovvero riconoscere interamente le ore di straordinario, la tredicesima, i vari compensi, il TFS e la NASpI (l’indennità di disoccupazione) quando congedati dopo aver prestato anni al servizio dello Stato e del popolo italiano. Argomenti questi che il SIAM porterà al tavolo della contrattazione!
