SIAM: Basta penalizzare i Volontari in Ferma!
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Il SIAM segnala, ancora una volta, tutte quelle misure economiche e quelle condizioni di lavoro che penalizzano i nostri colleghi Volontari in Ferma.
A differenza di quanto avviene per altri ruoli del personale, ai Volontari non viene riconosciuta una paga mensile fissa ma, come previsto dalla ferma, viene riconosciuta la paga giornaliera. Nello specifico, con la gestione centralizzata del CUSI (circolare n.8 del 2023) viene erogato un compenso giornaliero di 30 giorni per 12 mensilità. Ciò comporta la perdita di ben 5 giorni di retribuzione ogni anno.
Ma non è l'unica perdita economica. Trattandosi di paga giornaliera e non di stipendio mensile, come per il personale in servizio permanente, ai Volontari non è riconosciuta la tredicesima mensilità.
Un'ulteriore beffa riguarda il personale volontario che, mentre presta servizio presso una Forza Armata, vince un concorso e transita presso altra Forza Armata. A detto personale viene richiesto il rimborso integrale dello stipendio percepito nel mese di proscioglimento, ma tutto in un'unica soluzione. Solo in un secondo momento ai Volontari verranno remunerati i giorni di effettivo servizio svolti nel mese in cui cade la data del proscioglimento.
Al contempo, si verificano situazioni paradossali: ci sono Volontari che, nel transito ad altra Forza Armata in costanza di servizio, si sono visti retribuire doppi stipendi ed altri che invece hanno percepito paghe di pochi euro o di qualche centinaia di euro, ma comunque ben inferiori al trattamento economico previsto per il loro status.
Il SIAM non può più tollerare questi ed altri trattamenti penalizzanti! Pertanto, abbiamo scritto al Ministro della Difesa per chiedere che venga urgentemente aperto un tavolo di confronto con i sindacati per analizzare e trovare soluzioni alle molteplici problematiche che coinvolgono il personale Volontario non contrattualizzato. Sono infatti tante, troppe, le criticità da risolvere, inerenti il recupero compensativo, lo straordinario, la tredicesima, il CFI e il CFG, il FESI, il TFS, la NASPI ecc.
Se ai Volontari in Ferma si riducessero gli anni di precariato e si garantisse un più giusto trattamento lavorativo ed economico, con ogni probabilità si renderebbe l'impiego nelle Forze Armate una opportunità di lavoro più ambita, per cui non si assisterebbe a quel brusco calo di candidature ai concorsi per VFI che sta affliggendo, in particolare, la nostra Arma Azzurra.
È tempo di garantire equità e rispetto ai giovani che servono il Paese con dedizione e professionalità!
Il SIAM continuerà a chiedere un confronto con la politica ed i vertici militari, pronto a mobilitarsi e intraprendere ogni iniziativa utile a tutela dei diritti dei Volontari.