Problema alloggi Viterbo: il SIAM chiede soluzioni

24-06-2024

Info: tempo di lettura 7 minuti

Lo scorso mese il SIAM ha denunciato le gravi carenze alloggiative riscontrate presso la Scuola M.lli A.M./Comando Aeroporto di Viterbo in occasione dell'8° Corso telecinefotografo.

Nello specifico erano state segnalate:
- Discriminazioni e condizioni inaccettabili. Docenti alloggiati in stanze singole, mentre i corsisti sono stati discriminati in base al grado, con i Marescialli più anziani in stanze singole e gli altri alloggiati in doppie ricavate dall'adattamento di stanze destinate ad uso singola, in spazi angusti, con un solo comodino, un armadio e una sedia per due persone; servizi igienici fatiscenti; scarsa o assente illuminazione; prese elettriche vecchie e inutilizzabili.
- Richieste di stanze singole per delicate esigenze personali respinte con risposte, per così dire, "sbrigative".

Il SIAM aveva chiesto il trasferimento immediato del personale in alloggi idonei, se disponibili, presso il sedime o la sistemazione in strutture alberghiere a spese degli Enti/Reparti di provenienza.

Nonostante le condizioni segnalate violassero palesemente i basilari principi di igiene, privacy e decoro, la risposta ricevuta dal COMAER, dopo aver interessato la Scuola in parola, è stata alquanto discutibile.

La Scuola ha dichiarato che: "esistono delle carenze alloggiative [...] che hanno precluso la possibilità di assegnare a tutti i corsisti - dieci unità - una camera singola. Pertanto, si è provveduto ad adottare delle opportune distinzioni tra il personale di passaggio, al fine di massimizzare la limitata disponibilità alloggiativa, garantendo al tempo stesso il soddisfacimento dei requisiti minimi previsti dalle direttive di settore".

Date le note carenze alloggiative, perché la Scuola ha comunque dato la sua disponibilità ad accogliere i frequentatori del corso telecinefotografo itinerante?

Come ha poi continuato ad asserire la Scuola, ai docenti che permanevano presso la stessa per intervalli temporali brevi sono stati assegnati alloggi singoli, mentre al personale militare che alloggiava per periodi decisamente più lunghi sono stati assegnati alloggi singoli ad uso doppie (con tutte le criticità segnalate), che però, secondo le direttive vigenti, poco o nulla rispettano il "soddisfacimento dei requisiti minimi". Inoltre, la presente associazione sindacale ignora a quale direttiva abbia fatto riferimento la Scuola nell' assegnare gli alloggi "secondo un requisito prima gerarchico e poi anagrafico".

Infine, in merito alle "lamentate inefficienze", la Scuola ha precisato di aver concesso alle coppie dei corsisti alloggiati nelle stanze singole, un frigorifero al posto del secondo comodino. Emerge però che non tutti i frigoriferi fossero funzionanti, ma soprattutto ci preme sottolineare il disagio dei corsisti che oltre a dividersi un unico comodino, come detto, si sono dovuti dividere un solo armadio per diverse settimane.

Rileviamo inoltre che anche criticità minori e facilmente rimediabili in termini di tempo e di costi non sono state risolte, nonostante le segnalazioni degli interessati e nostre e che si è avuto oltre un mese per risolvere certi problemi. Alla luce di ciò, ci domandiamo se alla base di questa gestione degli alloggi ci siano non solo i problemi di carattere logistico, richiamati dalla Scuola, ma anche la scarsa attenzione a garantire al personale sistemazioni in linea con quegli “standard alberghieri” previsti dalla direttiva di settore SMA-ORD 035.

Il SIAM ha chiesto spiegazioni al Capo di SMA. Perché il personale è stato alloggiato a Viterbo pur in assenza di stanze adeguate? Perché è stato permesso che il personale fosse sistemato in condizioni "arrangiate" che, tra le altre cose, hanno messo a rischio lo studio individuale e il perseguimento degli obiettivi del corso, finanziato dalla stessa Amministrazione?

Il SIAM chiede che quanto previsto dalla già richiamata SMA-ORD 035 sia applicato con il massimo scrupolo e che si identifichino standard minimi di agibilità degli alloggi (e.g.: standard alberghieri) per cui, al venir meno di uno solo dei parametri previsti, gli stessi non siano resi disponibili, permettendo quindi al personale di fruire di strutture alloggiative diverse da quelle militari.

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