Militari a bordo dei treni: Solo oneri, ma il contratto resta scaduto.
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Ancora una volta, i militari si trovano a rispondere con disponibilità e spirito di servizio a nuove richieste, questa volta per garantire maggiore sicurezza sui treni regionali in Veneto. Con il protocollo firmato a Palazzo Balbi tra Regione Veneto, Forze Armate e Trenitalia, i militari in divisa potranno viaggiare gratuitamente sui treni, segnalando la loro presenza al capotreno.
L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare la percezione di sicurezza dei passeggeri e ridurre episodi di aggressioni e vandalismo. Tuttavia, questo impegno arriva in un contesto già segnato da carichi di lavoro crescenti e da un contratto del comparto difesa-scaduto e senza alcuna prospettiva di un rinnovo dignitoso all'orizzonte.
È necessario interrogarsi sulla sostenibilità di simili iniziative, che, seppur meritorie, si sommano a un quadro complessivo di richieste sempre più pressanti nei confronti dei militari, come per esempio le garanzie sulla sicurezza in caso di qualche evento violento a bordo di un treno, i colleghi sarebbero considerati in servizio? E se si a quali condizioni? Situazioni prive delle adeguate tutele contrattuali e di un giusto riconoscimento economico.
Mentre ci si attende tanto dalle Forze Armate, si continua a procrastinare un adeguamento contrattuale che dovrebbe riflettere la centralità del loro ruolo nella sicurezza del Paese. Se non si vuole che questi sacrifici diventino insostenibili, è fondamentale che alle richieste si accompagnino investimenti e azioni concrete per il benessere e la dignità dei militari.
SIAM - Ufficio Stampa