Il SIAM scrive al CSMD Vecciarelli: inaccettabile che il personale OFCN durante la quarantena stia in straordinaria.
01-07-2020
Il SIAM ha inviato una lettera al Capo di Stato Maggiore della Difesa per sollecitare un suo intervento sulla questione del personale AM che deve svolgere la quarantena in attesa di essere inviato nei Te. Op/Operazioni Marittime ed al rientro in patria.
Di seguito il testo della lettera
Sig. Capo di Stato Maggiore,
apprendiamo che è stata emanata una direttiva circa le Linee guida per l’immissione del personale AM nei Te. Op/Operazioni Marittime ed in rientro in patria, a firma del Gen. Cantiello, in merito alla quale rileviamo una serie di incongruenze, nonché di gravi errori tecnici.
Dalla lettura dei riferimenti è evidente che la disposizione in questione sembra essere stata redatta, inspiegabilmente, senza tener conto della precedente Circolare dello Stato Maggiore Difesa (M_D SSMD REG 2020 0075637 del 22/05/2020), la quale prevede la corresponsione dell’indennità di missione e del CFI al personale in isolamento. Lo stesso inciso nel paragrafo 5. "Qualora non intervengano disposizioni in materia dal COI o SMD", dimostra la totale disconoscenza della disposizione emanata dal massimo organismo di vertice Interforze. Facendo sorgere il dubbio che le disposizioni emanate dal Capo di Stato Maggiore della Difesa non abbiano valore per l’Aeronautica Militare.
Con la circolare in premessa viene stabilito che il personale inviato in isolamento sarà posto in licenza straordinaria non computabile (comma 7 art 87 D.L. 17 marzo 2020, n. 18 convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile2020, n. 27) ma contestualmente si sottolinea che, di fatto, è accasermato. Ora, fermo restando che le posizioni amministrative devono essere effettive e non possono essere una mera condizione di fatto, altrimenti verrebbe meno il principio di oggettività delle disposizioni amministrative previste dal quadro normativo vigente, al quale tutti devono attenersi, rileviamo che qualora il periodo di quarantena sia trascorso presso strutture dell’Amministrazione si configura a tutti gli effetti un’attività di servizio propedeutica all’invio o rientro in Teatro Operativo, posizione inconciliabile con l’istituto della licenza straordinaria. Tanto più se si considera che a fronte di questa posizione amministrativa vengono operate le decurtazioni stipendiali di alcune accessorie legate alla presenza, determinando in tal modo un incredibile paradosso. Nondimeno, va sottolineato che l'istituto dell’aggregazione a "costo zero" è previsto solo per i volontari in ferma prefissata e non certo per i ruoli superiori.
Ad aggravare la situazione c’è anche il meccanismo per cui il certificato di viaggio (CV), "... sarà emesso per il solo viaggio dalla località di servizio alla località in cui effettua l'isolamento". In tal modo non solo si decurta la retribuzione dell’interessato ma lo si priva anche della diaria di missione. Sottolineiamo, inoltre, che eventuali giustificazioni correlate al contenimento dei costi possono essere affrontate in maniera analoga a quanto sancito dallo Stato Maggiore Esercito. Questi, infatti, prevede per il proprio personale che deve essere inviato in Teatro Operativo lo svolgimento della quarantena presso il proprio domicilio abituale.
Proseguendo nell’esame delle incongruenze, è da sottolineare che il richiamo ad una presunta autorizzazione da parte delle Direzioni di Commissariato evidenzia la convinzione da parte dell’estensore che questo regime di aggregazione anomalo, combinato con la licenza straordinaria, possa non dare titolo alla fruizione gratuita dei pasti, così come invece viene fatto intendere nella lettera.
Infine, sottolineiamo come la conclusione della circolare sia un’implicita ammissione circa il dubbio riguardo allo stato giuridico del personale interessato: "Rimane fermo ed impregiudicato il pagamento degli emolumenti previsti, ove vi sia una difforme valutazione della competente Direzione Generale del Personale Militare, in esito allo stato giuridico durante l'isolamento". Ci domandiamo se non sarebbe stato più opportuno coordinare il testo prima di diffonderlo ai vari Reparti per la sua applicazione?
Questo quadro in cui si trova ad essere il personale in isolamento è ulteriormente aggravato da una situazione logistica precaria degli alloggi utilizzati, per lo più privi di ogni minimo standard di comfort (frigorifero, climatizzatore, televisore ecc.) configurando in tal modo, per il medesimo, più una reclusione punitiva che una quarantena vera e propria, senza però l'aver commesso alcun reato. Anzi, temiamo che alcune carceri possano offrire standard alloggiativi superiori.
Tra l'altro, riteniamo utile sottolineare la sostanziale inutilità delle procedure di contenimento adottate dall’Aeronautica Militare se consideriamo che il proprio personale, una volta espletata la propria quarantena presso le strutture dell’Amministrazione, viaggerà presso la sede di operazioni con gli stessi vettori che trasporteranno anche il personale dell’Esercito che ha invece trascorso la quarantena nella propria abitazione o, in alcuni casi, addirittura in albergo.
In conclusione, si ritiene la circolare emessa dal Comando Logistico decisamente inaccettabile. Il personale in isolamento deve poter percepire il trattamento di missione o l’indennità di marcia, al quale dovrà aggiungersi il Compenso Forfettario di Impiego, così come previsto dalla Circolare di SMD. Diversamente, l’unica alternativa sarebbe l’applicazione di quanto previsto dalla SMA ORD 011. Essendo, di fatto, il personale in questione, a disposizione dell’amministrazione 24 ore su 24, perché materialmente impossibilitato ad allontanarsi dalla sede di servizio, gli si dovrà corrispondere un numero di ore di straordinario pari all’eccedenza delle 36 ore previste dal contratto, comprensive di maggiorazione per attività notturna correlata alla presenza tra le 22.00 e le 06.00.
Registriamo un aumento delle casistiche di circolari emanate da organismi di vertice, come lo Stato Maggiore Difesa, che puntualmente vengono disattese o, peggio, smentite da circolari emanate da altri organismi gerarchicamente sotto ordinati. Ciò alimenta confusione e smarrimento nel personale e in tutti coloro che sono chiamati a far applicare disposizioni contraddittorie.
Siamo certi che il buon senso e la logica prevarranno e che si potrà addivenire ad una soluzione rispettosa della dignità e della professionalità del personale in ossequio al principio di legalità.
