Decreto-Legge 48/2025: nuove tutele e garanzie per il personale delle Forze Armate.
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Il SIAM informa i propri iscritti che, in data 11 aprile 2025, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge n. 48/2025, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”.
Il provvedimento contiene importanti misure che coinvolgono direttamente il personale delle Forze Armate, migliorandone le tutele in materia penale, legale e operativa.
In particolare, tra le novità di rilievo, segnaliamo all’articolo 19, un inasprimento delle pene per violenza o minaccia a pubblico ufficiale.
Viene previsto infatti un aumento fino alla metà delle pene in caso di violenza o minaccia nei confronti di ufficiali o agenti di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza, quando il fatto avvenga nell’esercizio delle loro funzioni.
Questo rappresenta un rafforzamento della tutela penale per tutto il personale in divisa, comprese le Forze Armate quando impiegate in concorso con le forze di polizia, come nel caso di “Strade Sicure”.
Inasprite anche le pene previste per chi cagiona lesioni personali ad appartenenti alle forze di sicurezza e pubblici ufficiali nell’adempimento delle proprie funzioni (art. 20). Le pene variano da 2 a 5 anni per lesioni semplici, 4-10 anni per lesioni gravi, fino a 8-16 anni per quelle gravissime.
Un importante segnale legislativo volto a contrastare la crescente aggressività verso il personale in servizio.
Importanti le novità introdotte dall’art. 23 “Disposizioni in materia di tutela legale per il personale delle Forze armate”, il quale stabilisce che sarà possibile richiedere un contributo economico fino a 10.000 euro per fase processuale, per affrontare procedimenti penali e civili legati all’attività di servizio, anche tramite professionisti di fiducia.
La somma verrà erogata compatibilmente con le risorse disponibili e sarà soggetta a rivalsa solo in caso di dolo accertato.
Tale misura si estende anche ai familiari superstiti in caso di decesso del militare coinvolto.
L’art. 27 si occupa della tutela del personale impiegato nelle strutture di trattenimento per migranti.
Viene introdotta una nuova fattispecie penale per rivolte nei centri di trattenimento per migranti, che include anche la resistenza passiva quando impedisce l’esercizio delle funzioni da parte di pubblici ufficiali.
Le pene previste variano fino a 20 anni di reclusione, a seconda della gravità delle conseguenze.
L’articolo 31, infine, prevede la possibilità per il personale delle Forze Armate impiegato in attività di prevenzione e intelligence, di ricevere la qualifica di agente di pubblica sicurezza con funzioni di polizia di prevenzione.
Il SIAM accoglie positivamente le misure introdotte dal Decreto-Legge 48/2025, che rappresentano un passo importante verso il riconoscimento del ruolo, dei rischi e delle esigenze del personale militare nel contesto operativo attuale. Più tutele, più diritti, più giustizia.
SIAM Ufficio Stampa
