Contrappello, libera uscita e permessi: Militari volontari o Militari di leva?

18-09-2024

Info: tempo di lettura 7 minuti

Da diversi anni, con costanza ed incessante determinazione, il SIAM sta portando all'attenzione pubblica e dei vertici politici e militari TUTTE le misure economiche e le condizioni di lavoro che penalizzano i Volontari in Ferma (VFP e VFI).

Riteniamo sia doveroso trattare anche di quelle forme di limitazione alla libertà personale dei VFI, messe in atto in alcuni Enti di F.A., che in realtà nulla hanno a che fare con il servizio e che di fatto discriminano il personale in ferma e creano sperequazione nel trattamento dei Volontari impiegati in Enti diversi.

In particolare, ci sono giunte innumerevoli segnalazioni in merito a:

- Contrappello. In alcuni Enti, i Volontari con meno di 12 mesi di ferma, che sono obbligati a fruire degli alloggi di Reparto (art. 744 TUOM), sono soggetti al contrappello. Un'operazione giornaliera che costringe i VFI all'appello serale, per accertarne la ritirata (ossia il rientro in caserma) e al successivo divieto di uscire dalla camerata, sebbene quest’ultimo non sia esplicitamente prescritto giuridicamente. Riteniamo che il contrappello sia un retaggio della leva obbligatoria, molto caro ad alcuni Com.ti, che però non risulta chiaramente disciplinato in nessuna recente direttiva di F.A.. Inoltre, ci sono Enti in cui il contrappello viene addirittura fatto ai Volontari con oltre 12 mesi di servizio che continuano a fruire dell' alloggio militare. Perdipiu', alcuni Comandi contano i mesi di ferma non dalla data giuridica di arruolamento, ma dalla data di assunzione in forza presso l'Ente di destinazione.


- Libera uscita e permessi. Sono concessioni che possono essere negate solo nei casi previsti dalla Direttiva sullo Stato Giuridico dei VFI e VFT, ma che invece sembra siano spesso soggette a decisioni discrezionali dei Comandi, che limitano la possibilità dei Volontari di trascorrere il proprio tempo libero fuori dalla caserma.


- Alza bandiera, sveglia e silenzio. In alcuni enti AM è disposta la partecipazione giornaliera alla cerimonia dell' alza bandiera, oltre che del personale previsto da direttiva OD1 (personale di guardia, Ufficiale di giornata ecc.), anche ed esclusivamente dei Volontari, in alcuni casi senza nemmeno una rilevazione oggettiva della presenza, cosa assolutamente non accettabile. La sveglia ed il silenzio invece sono operazioni imposte, oltre che nella Scuola militare, in taluni Enti e ai soli Volontari accasermati senza una reale motivazione operativa.

Riteniamo che tutte queste pratiche, oltre a non portare alcun reale beneficio né all' Amministrazione né al personale, contribuiscano a creare un ambiente lavorativo stressante, demotivante ed in certi casi prevaricante e discriminatorio.

Il SIAM ha scritto ai vertici militari chiedendo che vengano diramate disposizioni chiare in merito alle pratiche in argomento, al fine di limitare la discrezionalità dei Comandanti e, di conseguenza, la sperequazione tra Volontari negli Enti di F.A..


Il SIAM chiede che i Volontari di Truppa siano trattati a tutti gli effetti come professionisti e non come militari di leva, nel rispetto dei loro diritti fondamentali.

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