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Aumenti ai Dirigenti, spiccioli agli altri: "Buon ferragosto a tutti"

19-08-2024

Mentre il Presidente Meloni augurava un buon ferragosto agli italiani, il personale militare non dirigente si vedeva costretto a ingoiare l'ennesimo boccone amaro servito dal Governo.

Nella scorsa settimana di ferragosto, con un recente DCPM, è stato riconosciuto un incremento del 4.80% degli stipendi, dell'indennità integrativa speciale e degli assegni fissi e continuativi degli Ufficiali superiori e degli Ufficiali generali delle FFAA.

Per meglio comprendere la scandalosa e inaccettabile sperequazione in atto, attuata dalla politica e ben taciuta dai canali media, è necessario fare delle brevi osservazioni.

Il valore di aumento degli stipendi dei dirigenti, introdotto dal suddetto decreto, va a sommarsi agli aumenti annuali e agli aumenti delle progressioni economiche che automaticamente, senza alcuna contrattazione e a prescindere dal merito, vengono riconosciuti dal Governo al solo personale Dirigente militare.
Per il personale non Dirigente, al contrario, eventuali aumenti sono stabiliti in sede di contrattazione, con contratti triennali che, di fatto, vengono rinnovati ogni 5 anni con la forfetizzazione dei precedenti anni. Inoltre, dal 2003, il personale non Dirigente è stato ulteriormente penalizzato, in termini economici, con l'introduzione del sistema dei parametri.

In termini numerici: l'adeguamento stipendiale dei Dirigenti nel 2022 è stato di 0,48%, nel 2023 di 0,98% e nel 2024 di 4,80%. A queste percentuali va a sommarsi uno scatto stipendiale del 6% ogni 2 anni. Questo significa che nel quadriennio 2020-2024 il personale dirigente ha beneficiato di un aumento del 18,23%.
Nello stesso periodo, un militare contrattualizzato (non Dirigente) ha percepito un aumento di circa 8,75%.

Questi due differenti sistemi stipendiali hanno fatto accrescere in modo vertiginoso il divario economico tra personale dirigente e personale contrattualizzato.
Infatti, se nel 1998 la differenza tra un M.llo 1^Classe Scelto (grado corrispondente all'attuale Primo Luogotenente) e un T.Col. era di circa 1.400.000 lire, oggi è di oltre 1.500 euro mensili.

Oltre al personale dirigente e al personale contrattualizzato c'è poi il personale non contrattualizzato, ovvero i Volontari in Ferma che subiscono sperequazioni non solo economiche ma anche normative.

Il SIAM chiede una riforma del sistema economico-normativo che garantisca equità e giustizia nel trattamento economico di TUTTO il personale militare.

Chiediamo che al personale non Dirigente venga applicato lo stesso sistema di calcolo stipendiale utilizzato per il personale dirigente e che anche i colleghi Volontari in Ferma siano classificati come personale contrattualizzato.

Siamo pronti a nuove manifestazioni per chiedere, ancora una volta, un incontro con la Meloni: è ora che ascolti i sindacati militari! Basta con la mera propaganda politica: il personale militare reclama il riconoscimento del valore del proprio lavoro.

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