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Turni auto-compensanti : il SIAM scrive ai vertici di Forza Armata.

30-08-2023

Dalle segnalazioni di diversi tesserati del SiAM, è nata la necessità di un approfondimento delle previsioni normative legate all’orario di servizio.
Nel caso che ci è stato sottoposto, il riposo tra i periodi dello stesso turno auto-compensante, secondo quanto riferito dai colleghi, non è sufficiente a garantire un adeguato recupero psico-fisico.

Nello specifico, il turno in esame è organizzato su tre periodi di otto ore di servizio intervallati da otto ore di riposo (16:00-24:00, 08:00-16:00, 00:00-08:00).
Lampante, a nostro avviso, il disagio ingenerato da una siffatta turnazione: già semplicemente smontare dal servizio alle ore 24.00 e mettersi alla guida per raggiungere il proprio domicilio (più o meno distante) espone a rischio stradale sottraendo tempo alle già poche ore previste per il riposo psico-fisico.

Ad aggravare ulteriormente le condizioni lavorative dei colleghi, il fatto di essere comandati, contemporaneamente al turno di lavoro, anche nei servizi di reparto come “Sott.le di Giornata” (nonostante la Direttiva "OD-1" preveda la dispensa dalle normali attribuzioni).
Una condizione, quest' ultima, che, per i colleghi della 132^Squadriglia Radar Remota di Crotone, si protrae da oltre un anno.

Analizzando il quadro normativo interno, l’Aeronautica Militare regolamenta l’orario di servizio con la direttiva “SMA-ORD-011”,ma per quanto concerne l’impiego in turnazioni, nessuna indicazione viene dettata sui periodi di riposo minimi tra un turno e quello successivo. Salendo però la gerarchia delle fonti normative, in attuazione delle direttive CE, il diritto al riposo tra i turni di lavoro è disciplinato a livello nazionale dal Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n.66 che riconosce al lavoratore, ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il diritto a undici ore di riposo consecutive ogni ventiquattro ore, fatte salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata o da regimi di reperibilità. Lo stesso decreto esclude il personale delle Forze Armate dall'applicazione delle disposizioni in esso contenuto, ma solo in riferimento ad attività specificamente istituzionali.

E’ convinzione del SIAM quindi, che la previsione normativa sia da interpretare con l’esclusione del diritto solo in riferimento a particolari attività e non tout court a tutti i militari.
Non sussistono, a nostro avviso, ragioni di privazione in capo ad essi, di fruire del diritto al riposo minimo di 11 ore tra un turno e l’altro, calibrato sul tempo necessario al recupero psico-fisico.

Dirimente sul tema è poi la decisione della Corte di Giustizia Europea che, nella sentenza del 15 luglio 2021, riconosce in capo ai militari il diritto all’applicazione della Direttiva e quindi, il riconoscimento del diritto ai riposi giornalieri di almeno 11 ore tra due turni di lavoro. Deroghe, secondo la Corte, sono ammesse solo in caso di formazione iniziale in addestramento operativo di operazioni militari propriamente dette, in caso di eventi eccezionali la cui gravità metterebbe a rischio la vita, la salute e la sicurezza pubblica, oppure quando l’applicazione della suddetta Direttiva potrebbe avvenire solo a discapito del corretto svolgimento delle operazioni militari propriamente dette.

Il SIAM ha scritto ai Vertici per chiedere il necessario e urgente aggiornamento della direttiva di F.A. “SMA-ORD-011” con il recepimento del Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n.66 e la previsione del riposo minimo di almeno 11 ore per tutte le attività non rientranti nelle deroghe previste dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea.
Abbiamo inoltre suggerito l'utilizzo del turno auto-compensante articolato su 24 ore per il personale di Crotone, ma anche per tutti i colleghi dei vari Reparti, dislocati sul territorio nazionale, per cui oggettivamente le condizioni di impiego permettano di agire in deroga alle citate norme e soprattutto in quei casi in cui la contrazione del turno aumenta le difficoltà del personale. La turnazione H24 consentirebbe periodi di riposo adeguati, andando incontro sia alle prioritarie esigenze di F.A. che a quelle del personale.

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