IL CONSIGLIO DI STATO FRENA L'ARBITRARIETÀ NELLA REDAZIONE DELLE NOTE CARATTERISTICHE. IL SIAM A SUPPORTO DEL PERSONALE PENALIZZATO.
Il Consiglio di Stato ha appena emesso una sentenza epocale in materia di “note caratteristiche dei militari”. Essa, infatti, ha stabilito che se le autorità chiamate a valutare il proprio sottoposto decidono di modificare in peggio il giudizio del militare, queste modifiche dovranno essere sempre motivate. E non è tutto! Tale motivazione, seppur sintetica, dovrà essere comunque inserita nella scheda valutativa, anche in assenza di uno specifico spazio non previsto dalle circolari interne, che la stessa Corte ricorda una volta di più, in ogni caso, non costituiscono norme giuridiche.
È cosa nota infatti che l’abbassamento delle note caratteristiche, consentiva di colpire i propri sottoposti “sgraditi” qualora non avessero altri elementi utili ad istruire procedimenti disciplinari. Non è mistero che una valutazione peggiorativa delle note caratteristiche incide sugli avanzamenti di carriera, creando un danno peggiore anche di quelli previsti dalle stesse sanzioni disciplinari.
Questa pratica, assolutamente scorretta, poteva essere messa in pratica sfruttando un curioso machiavello. Se il compilatore non poteva decidere di abbassare arbitrariamente i giudizi relativi al giudicato senza elementi oggettivi che giustificassero tale cambiamento (richiami, sanzioni etc.), si procedeva a cambiare l’incarico del giudicato, perché in tal modo, cambiando il compilatore, questo poteva essere libero di esprimere la sua valutazione in maniera del tutto autonoma, per cui le note potevano essere differenti e quindi inferiori rispetto a quelle espresse dal suo predecessore. Tutto questo senza dover giustificare in alcun modo l’improvviso abbassamento del giudizio.
Il collegio va oltre e chiarisce che l’amministrazione nel valutare le qualità professionali e personali dei militari dovrà esaminare tutti gli elementi desumibili dalla documentazione personale. Rientrano tra questi elementi sicuramente gli elogi, gli encomi e gli attestati di apprezzamento conferiti dai superiori gerarchici nonché le espressioni di compiacimento attribuite in occasione della redazione dei precedenti documenti caratteristici.
In definitiva, se nel corso del periodo oggetto di valutazione sussistono tali apprezzamenti l’amministrazione ha l’obbligo di indicare i motivi per cui gli stessi non sono stati presi in considerazione, pena la possibilità di impugnare le relative note caratteristiche.
Appare quindi evidente l’enorme importanza della rilevante pronuncia a favore del dipendente da parte del Consiglio di Stato.
Il SIAM in tal senso rinnova la propria disponibilità nei confronti di quanti vogliano interfacciarsi con la nostra area legale per avere tutte le info utili su come impugnare le note caratteristiche.