D.Lgs. 81/08 e sicurezza sul lavoro: il SIAM dice NO a zone franche di tutela.
Il SIAM ha analizzato con la massima attenzione lo schema di decreto attuativo proposto dal Ministero della Difesa che intende apportare modifiche al D.P.R. 90/2010 nella parte relativa alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
Il quadro che si delinea è preoccupante.
La riformulazione proposta, infatti, tra le altre modifiche, prevede che le aree in cui si svolgono attività operative, emergenziali e addestrative non siano più da intendersi come luoghi di lavoro; in tal modo si aggira la valutazione preliminare dei rischi (e tutte le azioni conseguenti) pur mantenendo immutate le responsabilità penali e civili previste in capo alle figure della sicurezza (datore di lavoro, dirigente, preposto, e lavoratore).
La posizione di questa Organizzazione sindacale è chiara e netta: non si possono creare “non-luoghi di lavoro” per il personale militare. Ogni area operativa, addestrativa o emergenziale – in Italia come all’estero – è un ambiente di lavoro in cui le donne e gli uomini in azzurro, e più in generale i militari tutti, svolgono compiti istituzionali delicati e rischiosi. Escludere tali contesti lavorativi dalle tutele previste dal D.Lgs. 81/08 significherebbe non garantire la sicurezza dei lavoratori proprio in quei luoghi dove il rischio non è assolutamente trascurabile.
Il decreto, così come predisposto, comporterebbe conseguenze gravissime:
- privare i Comandanti di Corpo/Datori di lavoro dello strumento cardine della sicurezza nei luoghi di lavoro, ossia il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);
- attribuire/imputare responsabilità ingestibili su tutte le figure della sicurezza (lavoratori, preposti, dirigenti e datore di lavoro) senza garantire loro tutele adeguate;
- frammentare il comparto Difesa in aree di tutela disomogenee, creando squilibri e pericolose zone grigie;
- esporre il personale a rischi occulti senza possibilità di attuare una reale prevenzione.
Il SIAM respinge con forza ogni tentativo di aggirare la normativa sulla sicurezza sul lavoro. Le particolari esigenze del servizio militare non sono, e non devono mai essere, un’alternativa all’applicazione del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (TUSL), ma rappresentano un contesto in cui le disposizioni di legge vanno adattate in maniera responsabile.
Noi non arretriamo: la nostra sicurezza è una priorità assoluta.
Per questo abbiamo espresso parere contrario all’intero impianto del decreto, così come presentato, proponendo soluzioni concrete per rafforzare – e non indebolire – le garanzie previste dal D.Lgs. 81/08.
Il SIAM continuerà a vigilare, a denunciare ogni rischio e a farsi portavoce dei diritti di chi ogni giorno indossa l’uniforme.
La tutela della salute e della vita dei nostri militari non è negoziabile.
SIAM Ufficio Stampa
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