Lo scorso 1° dicembre, il SIAM ha inviato una pec al Ministero della Difesa per esprimere profonda preoccupazione e ferma condanna in merito alle modalità con le quali le bozze dei provvedimenti legislativi - attinenti alla revisione dello Strumento Militare Nazionale e della Sanità Militare - sono state sottoposte all’attenzione delle Organizzazioni Sindacali. L’esiguo tempo concesso dai Vertici del Dicastero ha impedito una adeguata valutazione delle bozze, svuotando di significato il ruolo dei sindacati militari.
In merito alla creazione di un Servizio Sanitario Militare Nazionale e di un Corpo Unico della Sanità Militare, il SIAM ha evidenziato che tale disegno rischia di tradursi in impieghi non coerenti con la Forza Armata di appartenenza, prefigurando addirittura che il personale dell’Aeronautica potrebbe essere destinato in contesti operativi completamente differenti da quelli per i quali è stato formato, rischiando di compromettere professionalità, percorsi di carriera e stabilità familiare di ciascun uomo e donna con le stellette.
In relazione alla revisione ordinativa, il SIAM ha espresso un giudizio positivo sulla proposta dell’ingresso diretto nel ruolo “Sergenti”, a condizione che tale ipotesi venga inserita in un reale processo di riforma delle carriere militari. Un intervento isolato, privo di un concomitante ampliamento delle opportunità di progressione interna, rischierebbe di generare squilibri, tensioni e nuove forme di malcontento tra i ruoli iniziali. Il SIAM ritiene indispensabile che qualsiasi modifica debba essere accompagnata da concorsi specifici, elaborati e regolamentati in modo condiviso con le Organizzazioni Sindacali militari, affinché si possa garantire trasparenza, equità e valorizzazione del merito.
Il SIAM, alla luce di quanto esposto, ha chiesto al Governo e al Ministero della Difesa la proroga dei termini per la presentazione delle osservazioni, l’istituzione di tavoli tecnici per un reale confronto con tutte le rappresentanze sindacali, l’introduzione di garanzie effettive a tutela del personale, la revisione complessiva delle bozze dei testi normativi per evitare il ripetersi di nuove ingiustizie o asimmetrie, già sperimentate in passato in occasione della riforma del 1995.
Se le richieste avanzate non verranno accolte e i provvedimenti normativi saranno approvati senza apportare modifiche sostanziali e senza un vero dialogo con chi rappresenta il personale, il SIAM sarà pronto ad esercitare tutte le prerogative sindacali consentite dall’Ordinamento giuridico vigente a tutela della dignità e dei diritti delle donne e degli uomini della Difesa.
Il personale militare merita riforme moderne, eque e realmente condivise: il SIAM agirà con determinazione, nel pieno rispetto delle Istituzioni, affinché la voce di chi serve quotidianamente il Paese non venga ignorata.
SIAM Ufficio Stampa
sindacatoam.it è anche su WhatsApp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.