OPERATORI DI BORDO: UN IMPEGNO CRESCENTE, UNA VALORIZZAZIONE STAGNANTE.

Gli Operatori di Bordo (OB) sono una categoria di personale dell’Aeronautica Militare ad alto impatto operativo, ruolo chiave per la Forza Armata che oggi deve affrontare molteplici criticità dovute ad un lento e progressivo indebolimento strutturale e professionale. Il Sindacato Aeronautica Militare (SIAM) ha raccolto le testimonianze dei propri iscritti: è emerso un quadro allarmante che richiede di essere posto, con immediata urgenza, tra i principali temi dell’agenda del Decisore politico e, congiuntamente, inserito in prima pagina tra le linee di indirizzo del nuovo Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica.
Un elenco fin troppo lungo, a nostro avviso, per una delle categorie dell’A.M. che spesso sentiamo appellare come “pregiata”.
Una specializzazione non valorizzata: l’attività dell’OB richiede una elevata formazione tecnica, costanti aggiornamenti istruzionali, massima disponibilità operativa - anche in condizioni estreme - e costante rinuncia alla stabilità familiare. Tuttavia, tali oneri non sono attualmente correlati ad un’adeguata valorizzazione economica, professionale e matricolare. A fronte di un impiego operativo in costante aumento, esteso anche alle esercitazioni internazionali, la valorizzazione economica del personale appartenente alla specialità in titolo resta cristallizzata, essendo ancorata a parametri ormai obsoleti.
Un’indennità di “pronto impiego” che da oltre dieci anni risulta immobile: tra gli aspetti più critici, si segnala la mancata rivalutazione dell’indennità in argomento, ferma da oltre dieci anni. Si tratta di un riconoscimento che dovrebbe compensare la costante disponibilità al volo in scenari complessi, con ridotti margini di preavviso, turni discontinui e pesanti sacrifici personali. Nonostante le mutate esigenze operative e le responsabilità sempre più elevate a carico degli OB, la citata indennità è rimasta invariata, svuotando di significato il suo scopo originario e penalizzando fortemente il personale interessato.
Missioni operative con riflessi negativi sulla vita familiare: le attività svolte dagli OB comprendono, oggi più che mai, missioni di trasporto tattico e logistico; operazioni di avio rifornimento; evacuazioni mediche; trasporto sanitario d’urgenza; attività di supporto alla protezione civile; ricerca e soccorso in mare (SAR) e a terra (CSAR); esercitazioni in ambito europeo e NATO; operazioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione; pattugliamento marittimo; attività di guerra elettronica. Tali compiti richiedono presenza costante, disponibilità immediata (spesso senza preavviso) e lunghi periodi da trascorrere distanti dalla propria famiglia, compromettendo gli equilibri affettivi e aumentando lo stress fisio-psicologico, soprattutto in assenza di un adeguato riconoscimento istituzionale.
Un contesto lavorativo che allontana i giovani e affatica i più esperti e prossimi all’età pensionabile: la situazione attuale, priva sia di incentivi concreti che di adeguati percorsi di sviluppo, non è più sostenibile. I giovani non trovano attrattiva nella specializzazione OB e, spesso, abbandonano il percorso già durante la fase addestrativa. Gli organici invecchiano, le carenze di personale aumentano e coloro che restano in servizio sono costretti a sostenere ritmi di lavoro spesso insostenibili, con riflessi negativi sulla propria salute e motivazione.
Il fatto di riconoscere, non soltanto formalmente ma soprattutto sostanzialmente, il ruolo degli Operatori di Bordo non è riconducibile soltanto ad una mera questione di equità ma si estrinseca (e si impone) quale esigenza operativa e strategica per la Forza Armata.
Alla luce di questa inammissibile stagnazione, il SIAM formula le seguenti richieste e proposte con estrema fermezza:
1. aggiornamento immediato dell’indennità di “pronto impiego”, con adeguamento parametrale basato su criteri di impiego effettivo e rischio operativo;
2. revisione strutturale delle condizioni di impiego, finalizzata a garantire una maggiore stabilità organizzativa e forme di tutela più efficaci del tempo da dedicare alla propria famiglia;
3. politiche di reclutamento e fidelizzazione più efficaci, che possano fungere da reale stimolo per le nuove generazioni garantendo continuità operativa nei Reparti di Volo.
In un contesto - internazionale e nazionale - in continuo divenire non è più concepibile, né tollerabile, chiedere sempre maggiori sacrifici al personale OB senza garantire l’effettivo rispetto della persona.
L’Operatore di Bordo merita una valorizzazione reale, proporzionata all’impegno profuso, e correlata alle rinunce personali quotidiane; un riconoscimento che - al contempo - fornisca un effettivo impulso al rinnovamento generazionale.
È tempo di atti concreti! È tempo di una reale “giustizia” professionale.
Il SIAM, consapevole che molti di questi temi investono la sfera meramente politica, si impegna fin d’ora a portare sui tavoli istituzionali e politici le questioni appena trattate al fine di restituire dignità e decoro ad una categoria di personale particolarmente importante per l’operatività dell’Aeronautica Militare ma posta decisamente al margine del dibattito sul cambiamento in atto, di cui sia i Vertici militari che politici da tempo non disdegnano di annoverare nei loro discorsi pubblici.
SIAM Ufficio Stampa
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