IL SIAM SULLA MANOVRA DI BILANCIO: “NON SI CALPESTI LA DIGNITÀ DEI MILITARI”.

IL SIAM SULLA MANOVRA DI BILANCIO: “NON SI CALPESTI LA DIGNITÀ DEI MILITARI”.

“Un giudizio aspramente critico”. È quanto eufemisticamente si può affermare dopo l’analisi della bozza del disegno di legge di bilancio 2026, che ignora le esigenze concrete dei militari italiani e non riconosce alcuna specificità per i loro quotidiani sacrifici.
A fronte di un annunciato aumento delle risorse complessive destinate al “Comparto Difesa” – nessuna delle quali rivolta a migliorare le condizioni economiche e di lavoro del personale – il testo si disinteressa completamente del rinnovo contrattuale, non prevedendo nuove risorse per il prossimo anno.
Le poche misure di carattere generale di cui anche il personale in divisa potrà beneficiare, come il taglio dell’IRPEF dal 35% al 33% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro o l’estensione del congedo parentale fino ai 14 anni del figlio, non possono certo essere considerate risposte adeguate.
È illogica, inoltre, l’esclusione degli appartenenti alle Forze Armate dalle agevolazioni previste dall’articolo 58 (“Disposizioni in materia di detassazione e armonizzazione del trattamento accessorio”), che stabilisce per il 2026 un’imposta sostitutiva del 15% fino a 800 euro per i dipendenti pubblici non dirigenti.  A ciò si aggiunge la scelta inspiegabile di escludere il pubblico impiego dalla detassazione per i rinnovi contrattuali.
A completare un quadro già sconfortante, arriva infine l’aumento dei requisiti pensionistici a partire dal 2027, che mette una pietra tombale sulle aspettative del personale aumentando di colpo in soli 2 anni di 6 mesi l’età per l’accesso alla pensione di anzianità. 
Una serie di decisioni che, se confermate, rappresenterebbero un grave tradimento del principio della “specificità”, riducendolo a vuota retorica e sacrificando, sull’altare di politiche di bilancio che privilegiano solo cifre e investimenti industriali, le legittime attese di chi chiedeva il rispetto di promesse e impegni da tempo disattesi — dalla previdenza dedicata alle emergenze abitative.
È inaccettabile che, mentre si chiedono sempre maggiori sacrifici sul fronte operativo, le istituzioni politiche continuino a trascurare la dignità e i bisogni di chi serve lo Stato con dedizione quotidiana.
I vincoli di bilancio non possono stringersi come un cappio al collo del personale in divisa. È tempo di passare dalle promesse ai fatti, dalle parole alle risorse!
Il SIAM non si arrenderà finché ai militari italiani non verrà riconosciuto il valore che ogni giorno dimostrano al servizio del Paese.

SIAM Ufficio Stampa 

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