IL SIAM SCRIVE AI VERTICI: NO AL BLOCCO DEI PRESTITI AL PERSONALE PROSSIMO AL CONGEDO.

IL SIAM SCRIVE AI VERTICI: NO AL BLOCCO DEI PRESTITI AL PERSONALE PROSSIMO AL CONGEDO.

Un limite normativo "irragionevole e restrittivo" che affonda le radici nel lontano 1950 e penalizza migliaia di militari prossimi alla pensione. È questo il fulcro dell'azione intrapresa dal SIAM che ha scritto al Capo di Stato Maggiore della Difesa, chiedendo un quesito interpretativo urgente sulla disciplina della cessione del quinto dello stipendio. 
La critica del SIAM si concentra sull’articolo 23 del D.P.R. 180/1950, che impedisce a un dipendente con meno di dieci anni di servizio residuo, di contrarre un prestito con una durata maggiore. 
Il SIAM ha messo in luce l'incompatibilità di questa soglia decennale con l'attuale scenario previdenziale, poiché le riforme hanno innalzato l'età anagrafica e/o contributiva per la pensione. 
L'iniziativa del SIAM non si limita alla protesta, ma offre una via d'uscita basata sullo stesso testo normativo. L’articolo 43 del medesimo D.P.R., infatti, prevede già la traslazione automatica ope legis della cessione sulla pensione o su altro assegno continuativo in caso di cessazione dal servizio prima dell'estinzione del finanziamento. 
Questa garanzia rende il limite dei dieci anni superfluo e ingiustificatamente penalizzante, poiché il rischio per l'ente creditore è già annullato dalla legge stessa!
L'intervento del SIAM è un esempio di tutela concreta del personale, volta a rimuovere ostacoli burocratici che si riflettono negativamente sulla vita economica dei militari. Una nuova interpretazione permetterebbe a una platea più ampia di accedere a prestiti pluriennali, garantendo parità di accesso al credito senza ledere i diritti di nessuno.

SIAM Ufficio Stampa 

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